Valutazione Neuropsicologica

Analisi delle funzioni cognitive

 

  • Difficoltà di attenzione, di memoria, di pianificazione?
  • Necessità di aiuto nelle attività di studio?

 

Le risposte a queste domande possono riguardare la non efficienza di una o più funzioni cognitive (attenzione, memoria, etc).

In questi casi il il clinico può effettuare una valutazione per capire quali funzioni risultino carenti,  e impostare così un piano di intervento. Tale valutazione viene chiamata neuropsicologica, e consiste nella somministrazione di test standardizzati che permettono di misurare con esercizi specifici le capacità cognitive del soggetto (memoria, attenzione, orientamento spaziale, linguaggio, etc.)

Fasi della valutazione 

Lo svolgimento della valutazione prevede tre fasi: fase anamnestica, somministrazione dei test e restituzione:

  • Nella fase anamnestica vengono raccolti dati sulla storia clinica  e familiare del paziente.  Infatti, per la completezza di dati molte volte è utile effettuare un colloquio con il paziente e uno con i familiari.
  •  Nella fase dei test neuropsicologici è buona prassi inizialmente somministrare un test generale che valuti le funzioni cognitive globalmente, e in un secondo momento approfondire la valutazione di funzioni specifiche con altri test idonei a ciò che si vuole indagare. Infine, effettuati tutti i test che il clinico riterrà opportuni, verranno calcolati i punteggi e interpretati clinicamente dal professionista che valuterà la prestazione sia qualitativamente sia quantitativamente.
  • Nell’ultima fase il clinico effettua una restituzione al paziente, basandosi sulla raccolta anamnestica e sui test.  Quindi, valutando insieme le difficoltà sarà possibile considerare l’eventuale proposta di riabilitazione neuropsicologica, in cui verranno richiesti al paziente degli esercizi cognitivi per mantenere le capacità residue o acquisire nuove  strategie compensative.
A chi è rivolto?
 
  • Soggetti in età evolutiva con difficoltà a pianificare le attività di studio per mancanza di concentrazione o di strategie adeguate. 
  • Persone con disabilità intellettiva e disturbi del neurosviluppo  (cerobrelesione congenita, disturbi del comportamento).
  • Soggetti anziani con difficoltà nella vita quotidiana legate a problemi di memoria e a disturbi emotivi.

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