Sempre basandosi sul DSM5, la valutazione clinica della D.I. deve riguardare le funzioni intellettive (ragionamento, pianificazione, problem solving, etc) e la valutazione del funzionamento adattivo, che riguarda principalmente il grado di autonomia personale e di responsabilità sociale in relazione all’età dell’individuo e al contesto socio-culturale.
Le funzioni intellettive vengono valutate con test di intelligenza standardizzati, che forniscono una misura globale di tali funzioni, in relazione all’età e allo stato socio-culturale del paziente. Tra i più utilizzati vi sono le scale Wechsler, che si differenziano in base all’età dell’esaminato. Misure standardizzate vengono utilizzate anche per il funzionamento adattivo, utilizzando degli strumenti (test e questionari) che raccolgono informazioni sulle autonomie, su aspetti emotivi e di socializzazione. La raccolta dei dati di questi strumenti viene effettuata facendo delle domande al soggetto stesso, ove possibile, e dai colloqui con i familiari, quando è necessaria un’integrazione delle informazioni. Il clinico, unendo informazioni tratte dai test, dai colloqui, e da valutazioni cliniche potrà definire il livello di gravità della disabilità intellettiva e progettare eventualmente un piano educativo-riabilitativo.