Una valutazione accurata della disabilità intellettiva prevede un’analisi sia delle funzioni intellettive sia del funzionamento adattivo, come previsto nel Manuale diagnostico dei Disturbi mentali (DSM5) 1. Come noto, esistono questionari standardizzati per valutare il funzionamento adattivo e scale standardizzate che forniscono una misura globale delle funzioni cognitive, in relazione all’età e allo stato socio-culturale del paziente. Negli individui con disabilità intellettiva, rispetto al funzionamento cognitivo, possono esssere presenti compromissioni in specifiche aree (attenzione, memoria, pianificazione, funzioni esecutive, etc). Tuttavia, la valutazione permette al clinico di individuare non solo le difficoltà del bambino, ma anche i punti di forza e il potenziale di sviluppo. Quest’ultimo, ritengo sia un elemento fondamentale per indirizzare l’intervento, poichè permette di individuare quali aree devono essere potenziate e quali possono essere compensate attraverso strategie alternative. Infatti, è fondamentale nei trattamenti abilitativi considerare le tappe dello sviluppo tipico, in modo da capire il livello di partenza del bambino, rinforzare le capacità presenti e promuovere nuove attività in base alla zona di sviluppo potenziale2.
ABILITAZIONE NEUROPSICOLOGICA (POTENZIAMENTO)
Un intervento ben strutturato può portare a un migloramento delle capacità intellettive, e un conseguente incemento anche di autostima e senso di efficacia nei soggetti con Disabilità Intellettiva. Tra i diversi studi che lo dimostrano, per esempio, Comito et al. (2018) riportano un effettivo miglioramento del quadro clinico di una ragazza con diagnosi di ritardo mentale di grado moderato (secondo il DSM IV). E’ migliorata proprio dopo aver svolto un programma di training delle funzioni esecutive e specificatamente della memoria di lavoro, che ha permesso l’incremento sia delle sue abilità cognitive sia di quelle emotive e sociali3. Altri trattamenti conosciuti per lo sviluppo delle abilità intellettive sono il metodo Feuerstein e il Progetto Mental Structures di Padova. Il primo è utilizzato a livello internazionale e si basa sul raggiungimento dei seguenti obiettivi: rendere più efficace l’apprendimento e il problem solving incrementando il repertorio individuale delle strategie cognitive; recuperare le funzioni cognitive carenti. E’ inoltre un metodo che comprende quattordici strumenti adatti a intervenire su specifiche capacità cognitive e operazioni mentali (Feuerstein R., 2008)4. Il Progetto Mental Structures di Padova (Vianello)5, infine, è un gruppo di ricerca che ha prodotto materiali inerenti test di valutazione e strumenti di intervento finalizzati a potenziare il pensiero di bambini e ragazzi tra i 3 e i 14 anni. In tale progetto di ricerca è stata posta specifica attenzione al pensiero logico, attraverso la stimolazione della partecipazione attiva del bambino.
- Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (2014), DSM-5. Raffaello Cortina Editore, Milano [↩]
- Vianello R. (2012) Potenziali di sviluppo e apprendimento nelle disabilità intellettive. Indicazioni per gli interventi educativi e didattici. Trento: Erickson [↩]
- https://www.oprs.it/disabilita-intellettiva-funzioni-esecutive-un-caso-potenziamento-cognitivo-un-training-sulle-funzioni-esecutive/ [↩]
- Feuerstein R., Feuerstein R. S., Falik L., Rand Y. (2008) Il Programma di Arricchimento Strumentale di Feuerstein. Trento: Erickson [↩]
- http://www.disabilitaintellettive.it/index.php?option=content&task=view&id=204 [↩]